Buoni pasto, un boccone amaro per docenti e ATA: una disparità ancora irrisolta
Negli ultimi mesi, il tema dei buoni pasto per il personale scolastico è tornato al centro del dibattito, mettendo in luce una discriminazione rispetto ad altre categorie del pubblico impiego. Attualmente, docenti e personale ATA sono gli unici esclusi da questo beneficio, nonostante la legge preveda il diritto al buono pasto per tutti i lavoratori subordinati, full-time e part-time.
Un’anomalia più volte denunciata dai sindacati, che sollecitano il Governo a intervenire per "sanare" questa situazione. Nemmeno il personale di segreteria scolastica con contratti full-time può usufruire di buoni pasto, mentre il contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti pubblici, aggiornato nel novembre 2022, introduce la possibilità di una pausa pranzo di 30 minuti per chi lavora oltre sei ore, ma senza garantire il servizio mensa o il ticket, se non previo accordo con i sindacati.
Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, rilancia la battaglia:"Sarebbe fondamentale introdurre buoni pasto di circa 12-13 euro al giorno. Gli stipendi nella scuola sono tra i più bassi della Pubblica Amministrazione. Abbiamo già ottenuto miglioramenti con il nuovo contratto e risorse aggiuntive per il personale del comparto istruzione e ricerca, ma non basta. Chi lavora nella scuola non vale meno di chi lavora nei Ministeri. Lotteremo per ottenere un riconoscimento che spetta di diritto anche ai lavoratori scolastici".
La questione dei buoni pasto è strettamente legata all’organizzazione dell’orario di lavoro nella scuola, tradizionalmente concentrato al mattino. Questo "turno unico" ha finora escluso i docenti e il personale ATA dal beneficio, nonostante gli impegni pomeridiani aggiuntivi, come riunioni, consigli di classe e colloqui con i genitori.
Il mancato riconoscimento del diritto ai buoni pasto è una ferita aperta che attende una soluzione. La richiesta dei sindacati non riguarda solo un beneficio economico, ma anche una maggiore equità e dignità per chi lavora quotidianamente nella scuola. La battaglia è ancora lunga, ma la posta in gioco è alta.
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